Alitosi:
L’alitosi può essere generata da diverse cause, di cui alcune di pertinenza odontoiatrica e altre di origine generale.
Viene avvertita prima di tutto dalle persone che circondano chi ne è affetto, il quale spesso non si rende conto del problema. In altri casi ci si può rendere conto del disturbo, ma avverte una sorta di ostacolo psicologico nell’esprimerlo.
Le cause possono essere molteplici, da disturbi generali gastrici, all’uso di farmaci a infezioni del cavo orale o tonsillari, delle cavità cariose dei denti, dei seni paranasali. Nella maggior parte dei casi l’ alitosi origina proprio nella bocca a causa di sostanze prodotte da batteri presenti sul dorso della lingua, nelle tasche parodontali, nel tartaro , nelle cavita’ cariose dei denti. Importante e’ una visita del proprio medico curante per accertare od escludere le cause generali . La visita del dentista aiuta ad indentificare l’alitosi di origine orale. L’eliminazione di tartaro , la cura delle malattie gengivali e della carie e’ il primo passo. E’ opportuno inoltre un corretto e regolare spazzolamento dei denti e del dorso della lingua e l’uso del filo interdentale o dello scovolino interdentale sotto ponti o in spazi ampi tra i denti al fine di eliminare quei germi responsabili dell’ alitosi.
il dentista ha un ruolo fondamentale nella loro diagnosi e nel trattamento.
Ascesso:
L’ascesso è un’infezione acuta, con produzione di essudato, o pus accompagnata da infiammazione più o meno intensa del parodonto e dell’osso alveolare. La guancia è gonfia e dolente. Se vi è febbre e se la gengiva, oltre che far male, è tesa e lucida, occorre l’intervento di un odontoiatra per le opportune misure
Spesso si sente un sapore sgradevole. Non pensate di risolvere un ascesso prendendo degli antidolorifici come se fosse un normale mal di denti. L’ascesso può degenerare in forme gravi con ripercussioni generali che possono interessare seriamente il paziente.
Conservativa:
La conservativa è una disciplina dell’odontoiatria che ha come scopo quello di conservare i tessuti duri dei denti, sia a livello della corona, sia a livello della radice. Della conservativa fanno parte le ricostruzioni estetiche dei denti come per esempio le otturazioni o gli intarsi, e anche l’endodonzia (la terapia dei canali radicolari). La moderna odontoiatria conservativa si occupa del restauro di elementi dentari compromessi da processi cariosi e con l’avvento dei nuovi materiali compositi, che simulano perfettamente nel colore e nella luminosità il dente naturale.
Dentifricio:
Il dentifricio è una pasta detergente per i denti La prima parte del lavaggio dei denti va fatta solo con l’acqua (1 minuto). Poi si aggiunge il dentifricio e si continua lo spazzolamento per un altro minuto. Il dentifricio deve possedere un potere abrasivo basso, specie in presenza di recessioni gengivali. Tale valore viene espresso da una sigla e da un numero: RDA 50 indica un’alta abrasività, 25 ne indica una bassa.
I dentifrici a base di fluoro, servono a contrastare la carie.
Il fluoro, infatti, ha la capacità di fissarsi allo smalto dei denti rendendolo più duro e più resistente alla carie.
I dentifrici qualificati come sbiancanti, invece, sono notevolmente abrasivi. Usati saltuariamente possono servire a togliere dallo smalto le macchie di tè, di caffè, di fumo, ecc.; non serve, invece, usarli abitualmente nella speranza di modificare il colore naturale dei denti, rendendoli più bianchi.
L’impiego regolare del dentifricio è manovra essenziale per una buona salute orale.
Denti decidui (D. da Latte):
I denti decidui o “da latte” sono la prima dentatura dell’individuo. I denti da latte sono fondamentali per un corretto sviluppo dei denti permanenti che erompono sotto la guida dei decidui. I primi elementi da latte erompono intorno ai 6 mesi (centrali inferiori) e gli ultimi cadono intorno ai 12 anni (canini). E’ importante curare la dentatura decidua per permettere alla dentatura permanente di erompere in un ambiente sano. I decidui vanno preservati sani evitando che il bambino assuma cibi molto zuccherati come dolci e caramelle, evitando anche di addolcire con miele il succhiotto.
Gengivite:
La gengivite interessa la gengiva marginale ed è caratterizzata da un arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento al sondaggio e, talvolta, da aumenti di volume gengivale.
E’ una infiammazione batterica che colpisce il parodonto superficiale, localizzata o generalizzata, interessa di solito le papille, la gengiva aderente e il margine gengivale libero Se non trattata può passare a forme più gravi ed evolversi in parodontite con perdita dei tessuti profondi di sostegno del dente. Essendo spesso indolore, può succedere che ci si accorga del problema solo quando gengive e tessuto osseo sono seriamente compromessi: è, infatti, una delle cause più frequente di perdita dei denti negli adulti.
La gengivite è completamente reversibile, ma può precedere una parodontite.
Granuloma:
E’ il risultato di una periodontite apicale cronica. Se non trattato può degenerare in una cisti apicale e condurre alla perdita dell’elemento. E’ una zona d’infezione locale che deve essere rimossa per la salute del paziente.
Igiene dentale:
E’ la base per la prevenzione dentale .Si ottiene con lo spazzolino,il filo interdentale e il dentifricio e con il controllo trimestrale dal dentista e dalla sua igienista. Una buona igiene dentale è un requisito fondamentale prima di ogni intervento odontoiatrico. Senza una corretta igiene dentale gli interventi odontoiatrici sono a rischio di fallimento.
Malattia Parodontale (“Parodontite”):
La parodontite è una malattia causata da alcune specie microbiche (6-12) e condizionata nella sua progressione da fattori ambientali, genetici e da alcuni stili di vita.
La malattia parodontale è caratterizzata dalla distruzione dell’apparato di supporto dei denti. Clinicamente, si manifesta con perdita di attacco osseo, formazione di tasche e talvolta formazione di recessioni.
La distruzione dei tessuti di sostegno dei denti causata da una parodontite è, nella maggior parte dei casi, irreversibile.
Le ragioni che spingono la comunità scientifica internazionale e gli operatori sanitari odontoiatrici (dentisti e igienisti) a promuovere la salute orale mediante la prevenzione (primaria e secondaria) e la terapia delle malattie dento-parodontali, risiedono nell’elevata incidenza di tali patologie nell’ambito della popolazione mondiale.
In Italia, circa il 60% della popolazione è affetta da malattie parodontali (lievi o gravi), e circa il 10-14% manifesta forme abbastanza gravi (parodontiti). Queste ultime aumentano drasticamente nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni.
La terapia delle parodontiti deve necessariamente tenere conto della multifattorialità di queste malattie e comprendere procedure e procedimenti clinici volti a trattare il problema nella sua complessità.
Se da una lato il momento fondamentale della terapia delle parodontiti è rappresentata della rimozione dei microrganismi responsabili della malattia, dall’altro non dobbiamo dimenticare l’importanza che il controllo delle variabili ambientali (in particolare fumo di sigaretta) e delle variabili sistemiche (il diabete è la principale) rivestono nella strategia terapeutica globale, in particolare per quanto riguarda l’insorgenza, la progressione e la gravità della malattia stessa.
Sbiancamento (“Bleaching”):
Lo sbiancamento o “bleaching” ha lo scopo di indurre uno schiarimento del colore del dente. Si può eseguire con diverse tecniche nello studio odontoiatrico (lampada al plasma, perossido di carbamazepide) oppure a domicilio (mascherine notturne, strisce aderenti, ecc.), sia su denti vitali che non vitali. Non è nocivo per il dente.
I denti rimangono bianchi per diversi anni dopo l’applicazione del gel sbiancante. Tuttavia i forti fumatori, i consumatori di caffè, the ecc. potrebbero aver bisogno di piccole applicazioni di uno o due giorni per rinforzare l’effetto sbiancante.
Spazzolino:
Lo spazzolino da denti opportunamente impiegato per tre volte al giorno (dopo i pasti principali) e per tre minuti a seduta garantisce il benessere dei nostri denti e delle nostre gengive. Lo spazzolino è preferibile a setole sintetiche e di durezza media o morbida in presenza di problemi parodontali.
Lo spazzolino non deve essere molto grande, così che possa raggiungere agevolmente tutte le superfici dei denti. Gli spazzolini consumati, oltre a non effettuare una corretta igiene orale, possono danneggiare le gengive. Normalmente si consiglia di cambiare lo spazzolino ogni 2 o 3 mesi o comunque quando le setole sono piegate o consumate. E’ molto importante spazzolare i denti con delicatezza, movimenti molto energici o spazzolini con setole troppo dure o consumate possono provocare irritazioni gengivali o abrasioni dentali. Lo spazzolino deve essere consigliato dal proprio dentista in aggiunta alle corrette tecniche di spazzolamento.
Tartaro:
Il tartaro può essere definito come un insieme di depositi solidi e calcificati adesi in zone diverse del dente, sia nella porzione coronale che radicolare e all’interno della gengiva e delle tasche.
E’ formato da materiale duro che è composto da batteri, sali, residui alimentari e placca. Va rimosso mediante l’intervento dell’odontoiatra . L’accumulo di tartaro è un fattore eziologico della malattia parodontale.